Otolemur crassicaudatus É. Geoffroy Saint-Hilaire, 1812

Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Classe: Mammalia Linnaeus, 1758
Ordine: Primates Linnaeus, 1758
Famiglia: Galagidae Gray, 1825
Genere: Otolemur Coquerel, 1859
Italiano: Galagone maggiore, Galagone gigante bruno, Comba, Galagone dalla coda grossa
English: Greater Galago
Français: Galago à queue touffue
Deutsch: Großohr-Riesengalago
Descrizione
Misura fino a 80 cm, di cui più di metà vengono occupati dalla coda, per un peso di 1-2 kg; queste misure ne fanno il più grande galagone vivente. Il pelo, denso e lanoso, ha un colore che va dal brunastro al grigiastro nella zona dorsale e grigio-biancastro in quella ventrale: la coda ha solitamente la punta bianca negli individui grigi e nera in quelli bruni. Recenti ricerche hanno dimostrato che il numero di individui con colore grigio è maggiore nelle zone secche, mentre nelle zone umide predominano gli individui bruni. La testa è tondeggiante, con un corto muso cilindrico: gli occhi sono di medie dimensioni e rivolti frontalmente. Le orecchie sono grandi e possono essere mosse indipendentemente l'una dall'altra: spesso l'animale le accartoccia quando va a dormire, per poi ridistenderle e lisciarle a lungo quando si ridestano, di sera. I maschi sono considerevolmente più grandi delle femmine. Si tratta di animali notturni ed arboricoli: durante il giorno dormono in nidi comuni dove si ammassano in gruppi di 2-6 individui, mentre di notte si dividono per andare individualmente in cerca di cibo. In condizioni ottimali, in un chilometro quadrato se ne trovano fino a 120 individui, a seconda della disponibilità di cibo. L'attività di questo animale è maggiore nel periodo invernale, quando le temperature sono meno afose. Si muove correndo fra i rami con l'agilità di uno scoiattolo, compiendo grossi balzi (fino a 2 m, quindi più corti rispetto ad altri galagidi di dimensioni inferiori). I galagoni giganti bruni comunicano tramite vocalizzazioni, espressioni facciali e probabilmente anche attraverso la postura del corpo. Si tratta di animali onnivori: parte preponderante della loro dieta è occupata da gomma e linfa, ma non disdegnano nutrirsi di frutti maturi ed insetti. Questi animali si riproducono una volta l'anno, con picchi delle nascite che variano a seconda della zona presa in considerazione: nella zona centrale dell'areale, i cuccioli nascono fra agosto e settembre, nella zona meridionale la maggior parte delle nascite si ha a novembre, mentre a Zanzibar i parti sono concentrati in agosto. La gestazione dura circa 4 mesi: la femmina dà alla luce due o tre cuccioli, che nutre col suo latte molto energetico rispetto a quello degli altri primati. Quando la femmina si allontana in cerca di cibo, lascia i cuccioli in una tana ricavata nella cavità di un tronco d'albero. La speranza di vita di questi animali è molto maggiore rispetto a quella di altri galagidi: esemplari in cattività hanno vissuto per più di vent'anni.
Diffusione
Con due sottospecie (O. crassicaudatus crassicaudatus ed O. crassicaudatus kirkii) la specie è diffusa in tutta l'Africa subsahariana, ma risulta particolarmente comune in Angola e nella fascia costiera di Tanzania, Kenya e Somalia.
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Data: 29/08/1995
Emissione: Mammiferi Stato: Mozambique |
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Data: 21/12/1976
Emissione: Fauna Stato: Mozambique |
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Stato: Belgian Congo |
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Stato: Union of the Comoros |
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Stato: Lesotho |
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